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 Seshat

       Dea della scrittura e degli annali faraonici (gnwt).

         Seshat era la dea della scrittura, degli annali storici, della contabilità e della matematica, della misura e architettura degli egizi. Era rappresentata come una donna indossante una pelle di pantera (l’abito dei sacerdoti  funerari  stm) e un copricapo recante il proprio segno geroglifico che può rappresentare sia un fiore stilizzato sia una stella a sette punte in cima ad uno stendardo sotto un paio di corna rivolte all’ingiù (le corna possono originalmente essere state un crescente di luna, collegando Seshat alla luna e quindi al suo sposo, il dio lunare della scrittura e della conoscenza, Thoth). 

        Non si conoscono templi dedicati a Seshat, ma è nota la presenza di un clero adibito al suo culto, che godeva, fin dalle epoche più antiche, di un altissimo prestigio, attenuato in epoca tarda per il crescere d'importanza del dio Thot, al quale si attribuiranno le stesse prerogative della dea.

        Si credeva che coadiuvasse il faraone in vari periodi e che mantenesse la registrazione della sua vita. 

        Era lei che registrava il momento assegnato al sovrano dagli dei per il suo soggiorno in terra, quindi può essere considerata la divinità che decide il destino del re. 

        La sua presenza è attestata fin dal periodo protodinastico. Dal Nuovo Regno, la dea è sovente rappresentata nell'atto di partecipare alla festa sed o giubileo del re, nell'atto di marcare la nervatura di una foglia di palma con tacche che indicano il trascorrere degli anni di regno. Era ancora lei a tenere traccia di ciascun faraone, stabilendone la durata del regno e registrandone i discorsi fatti durante i rituali d’incoronazione. Talora era rappresentata nell'atto di scrivere l'inventario dei prigionieri stranieri e del bottino catturati durante le campagne di guerra. 

         Era associata al faraone nel determinare la quantità di giubilei da assegnare al sovrano e nel rituale di fondazione, detto del "tendere la corda", dove l'aiutava nel processo di misurazione; questa era senz'altro una cerimonia molto importante, compiuta durante la fondazione dei templi egizi e nota come Pedjeshes (Pedj -- "tendere," Shes -- "corda"): era il soggetto di una delle principali decorazioni monumentali dei templi di Abido, Eliopoli, Dendera ed Edfu. Il faraone regnante e un sacerdote che impersonava la dea Seshat si recavano al sito prescelto, ciascuno munito di un mazzuolo d’oro e di un picchetto; i due picchetti erano collegati da una fune. La dea metteva a dimora il proprio picchetto nel punto in precedenza preparato, e il re, tendendo la corda, dirigeva lo sguardo verso la costellazione della Zampa Anteriore del Toro (costellazione che spesso è identificata con l’Orsa Maggiore: la stella "zoccolo" è Benetnasch, Eta Ursae Majoris). Dopo aver fatto collimare il cavo tra la stella "zoccolo" e la stella Spica, tramite il "visore" costituito dalla curiosa acconciatura della dea Seshat, il sovrano alzava il proprio mazzuolo per abbatterlo sul picchetto e fissarlo a dimora, determinando così la posizione dell'asse del futuro tempio.

 

 

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Ultimo aggiornamento: 24-04-15